Giornata della Memoria 2017
L’Istituzione San Michele anche per il 2017 vuole ricordare La Giornata della Memoria: ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto, quando in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Grazie alla collaborazione di un gruppo di volontari venerdì 27 gennaio ci sarà un doppio appuntamento: alle 09.30 al Teatro Civico per gli alunni dei licei cittadini e alle 18.00, aperto a tutti, nell’Auditorium del Centro Culturale San Francesco.
Si tratta di un incontro durante il quale il Dott. Renato Versace, esperto di arte sacra, illustrerà la tragedia della Shoà attraverso delle icone, con una trasposizione del tema ai tempi moderni, guardando alla sofferenza degli innocenti, e chiedendosi se la denuncia può rappresentare un deterrente affinché orrori di questo genere non si ripetano.
La Cambogia di Polpot, il conflitto Serbo-Croato-Bosniaco, gli odi tribali in Sudan, Nigeria e Timor, il pogrom cristiano in medio oriente: sono esempi eclatanti che l'odio di razza, veicolato dalla religione e sono stati la piaga del XX secolo e in quest’inizio del XXI stanno assumendo dimensioni globali, come il fenomeno ISIS dimostra.
Renato Versace sostiene che non possiamo più limitarci a motivazioni ideologiche e politiche ma bisogna affrontare il problema nel "cuore " dell'uomo, dove alberga tutta la sua passionalità, che forse è' necessario ricercare le cause di tragedie come la Shoà non nella ragione ma nelle emozioni; e quindi in tutte quelle culture e società' che sull'emotività dell’uomo creano i loro imperi.
Attraverso questa iniziativa, che mette insieme i vari linguaggi della musica, della pittura, del sentimento religioso e dell’antropologia, si cercherà di capire come la società laica sia potuta degenerare nell'orrore dell' homo homini lupus di Hobbes, dove il sentimento religioso si sta prepotentemente imponendo come veicolo ideologico. L'odio radicale della Shoà è l'odio del terrorismo attuale: sottovalutare la dimensione religiosa dell'odio contro gli Ebrei, ci porta a banalizzare il sentimento religioso patologico che sottende le violenze del tempo che viviamo.
Un quartetto intervallerà gli interventi con le musiche ebraiche Klezmer.