marzo delle donne 2024
Scritto da Istituzione San Michele
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Il “Marzo delle donne”, rassegna che nel 2024 giunge all’undicesima edizione, è nata per celebrare la figura della Donna nella sua totalità.
Scaturita da una riflessione sulla celebrazione della “Giornata internazionale dei diritti della donna”, nota come Festa della donna, che vuole ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche delle donne ma anche le discriminazioni e le violenze di cui sono state, e sono ancora, oggetto, la Città di Ozieri ha scelto di dedicare l’intero mese di marzo alle donne, dando vita alla rassegna che ha in calendario una serie di appuntamenti che spaziano dalla musica al teatro, a momenti di riflessione e condivisione di esperienze fino alle celebrazione di grandi figure femminili.
Il primo appuntamento è domenica 3 marzo alle 19.30 al Teatro Civico “O. Fallaci” con la commedia della Compagnia delle Donne “S’innamoradu…giustu pre te”: brillante commedia in due atti di Stefania De rivo, con libera traduzione in lingua sardo-logudorese di Tetta Becciu, con la regia di Pierangelo Sanna.
Venerdì 8 marzo doppio appuntamento: la mattina alle 11.00 al Museo Archeologico “Alle Clarisse” proiezione del videoclip “Anna”, brano vincitore della VII Edizione del Concorso Musicale Regionale Viola 2024, organizzato dal CAV Centro Antiviolenza del PLUS Distretto Sanitario di Ozieri. Seguirà la conferenza Stampa di presentazione dello spettacolo Teatrale contro gli stereotipi, le discriminazioni, la violenza di genere “RIBELLE – Storie di una notte cambiata”, che vede coinvolte per la prima volta la Compagnia delle Donne e l’Associazione Culturale Inoghe Cultura e Spettacolo, con la regia di Maurizio Giordo.
Lo spettacolo “RIBELLE – Storie di una notte cambiata”, fa parte del più ampio progetto “Mu.S.Ca - Musica e Spettacolo per il Cambiamento” che, insieme al Concorso Musicale Regionale Viola, è promosso e finanziato dal CAV e realizzato grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna.
L’elemento innovativo del progetto Mu.S.Ca, si colloca nel ricorso al teatro e alla musica, in grado di coinvolgere, informare e stimolare la riflessione individuale all’interno di contesti informali privi quindi di quell’elemento istituzionale, percepito talvolta come rigido e formale, che può ostacolare l’adesione dei cittadini ad iniziative di sensibilizzazione.
Lo spettacolo andrà in scena giovedì 21 alle 10.00 per le scuole e la sera alle 20.30 replica per la comunità (con ulteriore replica il 22 alle 18.00 con dibattito a cura delle operatrici del CAV).
Alle 21.00 al Teatro civico “O. Fallaci” con lo spettacolo della stagione CEDAC “Le serve” di Jean Genet, con Eva Robin’s, Beatrice Vecchione e Matilde Vigna, regia di Veronica Cruciani. Il dramma di Genet, ispirato ad un reale fatto di cronaca degli anni trenta che scosse l’opinione pubblica francese, racconta di due cameriere che amano e odiano la loro padrona Madame. Le serve hanno denunciato il suo amante con delle lettere anonime. Venendo a sapere che l’amante sarà rilasciato per mancanza di prove, e che il loro tradimento sarà scoperto, tentano di assassinare Madame, falliscono e vogliono uccidersi a vicenda. Genet presenta le due sorelle, Solange e Clare, nella loro vita quotidiana, nell’alternarsi fra fantasia e realtà, fra gioco del delirio e delirio reale. In uno strano rituale dove l’uccisione dell’oggetto amato e invidiato è ripetuta all’infinito come un gioco. La messa in scena che le due sorelle compiono viene continuamente interrotta dall’arrivo della padrona, fino ad un punto di non ritorno. Il ruolo di Madame è affidato a Eva Robin’s, icona pop del transgender dall’originale percorso teatrale accanto a due giovani e talentuose attrici: Beatrice Vecchione e Matilde Vigna.
Sabato 9 marzo alle 17:30 nella Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Ozieri l’istituzione San Michele, in collaborazione con l’ l’Associazione “Amici del Romanico”, organizza la presentazione del libro “Donne Protagoniste del Medioevo Sardo”, a cura della prof.ssa Rossana Martorelli dell’Università di Cagliari. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’APS “Itinera Romanica – Associazione Amici del Romanico” e rientra nel programma di incontri Scorci di Medioevo Sardo.
Il libro è stato pubblicato a seguito di un ciclo di conferenze, tenutesi nel 2020, che l’Associazione “Amici del Romanico” ha voluto dedicare all’universo femminile. Attraverso una selezione di oggetti significativi, si offre al visitatore l'opportunità di immergersi nelle tradizioni, nelle abitudini e nel ruolo sociale delle donne di quell'epoca. L’Associazione è infatti impegnata, dal 2013, nell’organizzazione di tutta una serie di attività promosse con la finalità di divulgare la conoscenza del Romanico sardo e del periodo in cui esso è nato e si è sviluppato: il Medioevo dei secoli XI-XV.
Le protagoniste del volume sono: Benedetta giudicessa di Cagliari, Adelasia giudicessa di Torres, Eleonora giudicessa di Arborea, Timbors di Rocaberti, Sibilla de Montcada, Massimilla badessa di S.Pietro di Silki.
Alla presentazione parteciperanno Giovanni Strinna dell’Università di Sassari e Valeria Carta dell’Università di Cagliari, rispettivamente autori dei saggi sulla badessa di Silki e su Adelasia di Torres.
In questa occasione sarà inaugurata la mostra "Donne Medievali: Vita e Oggetti nell'Epoca dei Castelli": sarà allestita nella sala medievale un’esposizione temporanea di oggetti legati alle tradizioni, alle abitudini e alla vita sociale che evidenziano il ruolo sociale delle donne di quell'epoca.
La rassegna prosegue sabato 16 marzo alle 18.00 nel Centro Culturale San Francesco con la presentazione del libro di Vanni Lai “Cantadora” (ed Minimum fax). Il libro racconta di un calesse che viaggia da un paese all’altro, di festa in festa sulle strade polverose della Sardegna di inizio Novecento. Lo guida una vedova armata di pistola, dalla strana personalità «di fattucchiera e di dea». La Cantadora – così la chiamano – è una stella oscura, l’unica donna in grado di sfidare gli uomini nelle gare a chitarra, esibizioni che durano fino a tarda notte e in cui i cantori, per un piatto di minestra e qualche bicchiere di vino, si alternano sopra palcoscenici fatti di tavolacci davanti a piazze gremite e bercianti. Ma Candida Mara – questo il suo vero nome – possiede il dono di stregare, di piegare la volontà altrui grazie alla sua voce. L’ultimo a donarle il cuore sarà Antoni Zusepe, con il quale metterà su un allevamento di cavalli arabi destinati a corse clandestine e spericolate, arena ideale per avventurieri e assassini senza scrupoli.
Manesca e attaccabrighe, adorata e detestata, Candida Mara fu la prima donna del canto a chitarra, capace di opporsi con le sue scelte di vita a una società maschilista e retriva. Affascinante ma cancellata dalla memoria per ignoranza e vergogna, ancora oggi è una figura circondata dal mistero. A mettersi sulle sue tracce, tra la polvere degli archivi, l’omertà degli anziani e i depistaggi di strani musicologi, è uno scrittore fallito e appassionato di western.
La serata sarà intervallata da interventi musicali delle Cantadore Noemi e Gianfranca Mulas, accompagnate dalla chitarra del maestro Nino Manca. in collaborazione con la Scuola Civica di Musica del Monte Acuto.
Gli eventi sono organizzati con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ozieri, in collaborazione con l’Istituzione San Michele.