Elenco Monumenti
MONUMENTO 1 SANT’ANTIOCO DI BISARCIO
|
La Chiesa di Sant’Antioco di Bisarcio è uno dei migliori esempi del romanico pisano della Sardegna. L'antica cattedrale si pone all'attenzione del visitatore per la singolarità delle architetture e la ricca decorazione a rilievo del XII secolo. Cattedrale dell’omonima diocesi dall’XI al XVI sec., realizzata interamente in pietra locale, la chiesa ha avuto tre diverse fasi costruttive. La prima cattedrale, costruita nella seconda metà dell'XI secolo, fu danneggiata da un incendio. Nel XII sec. iniziarono i lavori di ricostruzione con la realizzazione dell’aula a tre navate scandite da arcate su colonne, dell’abside, orientata ad est e del campanile a pianta quadrata addossato al fianco meridionale. Agli inizi del XIII secolo si colloca la costruzione del portico a due piani addossato alla facciata. Una scalinata all’interno del portico permette l’accesso agli ambienti superiori, dove si può ammirare la prima facciata. Nell’area della cattedrale si conservano consistenti ruderi della canonica, dell’episcopio e del villaggio medievale di Guisarchum.
|
MONUMENTO 2 PONT’EZZU
|
Il ponte, costruito dai romani in età imperiale, è un importante esempio di architettura monumentale. Lungo 89 metri, largo 4,30, edificato su sei arcate, è stato realizzato lungo il percorso che collegava Olbia a Cagliari, per il superamento del fiume Rio Mannu. Utilizzato fino a qualche decennio fa, nel tempo ha subito molti interventi che hanno modificato in parte l’originale struttura romana. Il profilo longitudinale a due rampe potrebbe indicare un restauro di epoca medievale. È uno dei maggiori e meglio conservati ponti romani della Sardegna. Nel 1987, visto il grave stato di abbandono della zona, la Sezione WWF di Ozieri ha proposto al Comune un progetto di risanamento e valorizzazione dell'area, anche per la ricca presenza di flora e fauna. L’Assessorato alla Difesa Ambiente della Regione Sardegna ha considerato tale progetto il migliore presentato in occasione dell'anno europeo per l'ambiente e premiato con un ulteriore finanziamento.
|
MONUMENTO 3 NURAGHE SA MANDRA ‘E SA JUA
|
Il complesso archeologico "Sa Mandra de sa Jua" (recinto dei buoi aggiogati), fu frequentato ininterrottamente fino al medioevo. Il sito, pluristratificato, è costituito dal nuraghe e dal circostante villaggio di capanne circolari e rettangolari. Edificato con conci di trachite subrettangolari, il nuraghe presenta una torre centrale con ingresso architravato preceduto da gradini, a cui si addossano due torri laterali che racchiudono ognuna due ambienti. Le tre torri erano unite da un cortile a cui si accedeva da una scala ai lati della quale sono stati ritrovati a destra un focolare e a sinistra una macina. Dal cortile si poteva accedere alle tre torri che avevano delle scale che conducevano forse ai terrazzi. La grande torre centrale aveva una volta a cupola e una grande scala con sei gradini, che conduceva al piano superiore.
|
MONUMENTO 4 CIMITERO MONUMENTALE
|
Il cimitero di Ozieri è un piccolo ma gremito museo all'aperto della scultura sarda della fine dell'Ottocento e degli inizi del Novecento. La prima sepoltura risale alla seconda metà del XIX secolo. Tra i suoi viali alberati è possibile ripercorrere la storia della città e delle famiglie attraverso le sculture di Giuseppe Sartorio, Andrea Usai, Francesco Ciusa, Pinuccio Sciola, Gavino Tilocca ed Efisio Pisano. Si tratta di personaggi rappresentativi e di spicco nell'ambito dell'arte italiana ed isolana del loro tempo, di artisti che hanno lasciato un pregevole segno della loro arte.
|
MONUMENTO 5 PINACOTECA CITTADINA “G. ALTANA”
|
La Pinacoteca Cittadina “G. Altana”, ospitata nei locali della ex centrale elettrica, è nata per rendere fruibile una selezione dell’imponente collezione d’arte del Comune di Ozieri. La collezione è costituita da un nucleo di opere pittoriche e scultoree, frutto di donazioni effettuate negli anni da persone legate ad Ozieri, tra cui ricordiamo quelle Marras, Tinu e Cocco. L’allestimento vuole valorizzare anche i più importanti pittori ozieresi: i visitatori possono ammirare la “Sala Giuseppe Altana”, le “Sale Pietro Tinu”, le “Sale prof. Vincenzo Marras” e le sale di arte contemporanea. Tra le opere esposte si segnalano quelle di artisti noti a livello internazionale. La ex centrale elettrica, recentemente restaurata, rappresenta uno dei più importanti esempi di archeologia industriale della Sardegna. L’edificio ha ospitato la prima centrale elettrica operante nell’Isola e in seguito un pastificio. Al suo interno conserva alcuni macchinari che testimoniano la sua storia.
|
MONUMENTO 6 MUSEO DELL’ARTE MOLITORIA
|
Si tratta del primo museo dell’Arte Molitoria e della Panificazione in Sardegna. E’ possibile ammirare un’ampia selezione di strumenti per la macinazione del grano: dalle antiche macine nuragiche alla mola asinaria romana, in uso fino ai primi del 900. Presente inoltre una sezione botanica con l’esposizione di diverse decine di qualità di grano.
|
MONUMENTO 7 IL PROMETEO
|
Negli anni settanta Aligi Sassu, importante artista del ‘900, volle onorare le sue origini sarde, donando alla Città di Ozieri un grande affresco. L’opera riprende un tema dei miti del Mediterraneo: ha per protagonista Prometeo, dio titano della mitologia greca che aveva difeso gli interessi degli uomini contro Zeus, insegnando al genere umano l’arte del vivere civile. Prometeo per Aligi Sassu è il fautore della civiltà sarda dai tempi remoti. Il dipinto è la ricostruzione delle vicende storiche sarde, ed ozieresi in particolare:. Sono raffigurati oltre alla Dea Madre, idoletti nuragici e ceramiche della Cultura Ozieri, importanti personaggi ozieresi come Leonardo Tola, Francesco Ignazio Mannu, Gavino Cocco, Matteo Maria Madao e Salvatore Saba. L’affresco, compromesso dalle intemperie, è stato sostituito per volontà dell’artista da un mosaico di tessere di vetro che ne garantiscono la durata del tempo. |
MONUMENTO 8 CIVICO MUSEO ARCHEOLOGICO “ALLE CLARISSE”
|
Il Museo ha sede nell’ex Convento delle Clarisse. Sorto in stretta connessione con la chiesa del Rosario, il Convento delle Monache Clarisse, inaugurato nel 1754, nell’800 divenne luogo di pellegrinaggio, per la presenza di una monaca, ritenuta in odore di santità. Requisito in seguito alla Legge Rattazzi, nel 1889 ospitò i militari che vi insediarono la caserma Pietro Micca. Il Museo è dedicato all'archeologia del territorio ozierese e l’esposizione è articolata in cinque sezioni. Nella sezione preistorica sono ospitati i reperti della Cultura di Ozieri, provenienti dalla grotta San Michele e da altre località del territorio. La sezione protostorica è caratterizzata da manufatti nuragici, tra cui una lamina d’oro e bronzi sia d’uso che culturali: di particolare importanza un modellino di nuraghe, strumenti in bronzo, pesi in piombo, un lingotto "ox-hide" e il bronzetto di un pugilatore. La sezione storica mostra miliari, stele, reperti da necropoli e luoghi di culto di età romana, nonché manufatti ornamentali in bronzo, argento e oro, ed elementi di abbigliamento risalenti al Medioevo. Una sezione è dedicata alla numismatica, con una nutrita serie di monete a partire dall’età greca coloniale fino al periodo sabaudo. La quinta sezione è costituita dalle donazioni effettuate dagli eredi di eminenti cittadini ozieresi e comprendono, tra l’altro, una serie di ritratti, fotografie, oggettistica d’epoca e documentazione storica.
|
MONUMENTO 09 CHIESA NOSTRA SIGNORA DEL ROSARIO
|
La chiesa di N.S. del Rosario fu edificata in stile barocco attorno al 1632 ad opera dell’Oratorio del Santissimo Rosario di Ozieri ed è strettamente legata alla Confraternita del Rosario. Si trova a breve distanza dalla Cattedrale dell'Immacolata e dalla sede della Curia. A seguito della fondazione dell'adiacente Convento delle Clarisse, la Chiesa nel XVII e XVIII sec. fu utilizzata dalle Monache di Clausura. La chiesa è stata recentemente restaurata insieme all'intero complesso delle Clarisse. Nella prima cappella a destra, detta delle Anime, è conservato un grande affresco naturalistico del 1699. Dal piano del coro è possibile raggiungere il campanile.
|
MONUMENTO 10 CATTEDRALE DELL’IMMACOLATA
|
La Cattedrale di Ozieri, sorge dalla ristrutturazione della precedente chiesa di Santa Maria. Con la soppressione delle diocesi di Castro e Bisarcio nel 1503, la Chiesa di Santa Maria di Ozieri diventa la chiesa più importante del vicariato e nel 1550 viene sottoposta a lavori di restauro e ampliamento, secondo i canoni dello stile gotico - catalano. Nel 1803 la diocesi di Bisarcio viene ripristinata e la sede stabilita ad Ozieri. La Cattedrale viene ristrutturata su progetto dell'architetto Gaetano Cima, assumendo così l'attuale veste neoclassica. Al termine dei lavori, nel 1893, la Cattedrale venne nuovamente consacrata. La facciata neorinascimentale, preceduta dalla scalinata di Clemente Biondetti, presenta decori in stucco rari in Sardegna. La pianta della chiesa è a tre navate, con cappelle laterali, transetto e presbiterio absidato. Particolarmente scenografico è l'altare maggiore in marmo bianco che raffigura la Madonna con gli angeli riconducibile alla scuola del Canova.
|
MONUMENTO 11 CARCERI BORGIA
|
Appartenute al Castello di Corte, inglobato nel 1600 nel Palazzo Borgia, le carceri furono completate nel 1769. Gli ambienti sono formati dalla cella di rigore, la cella femminile e le celle maschili. Un angusto cortile porta alla cella di isolamento. Sulle pareti sono presenti piccole aperture per la somministrazione del cibo ai detenuti. Ben conservati gli infissi originari rinforzati in metallo con bande chiodate, le pavimentazioni a lastroni di pietra, i tavolacci su cui dormivano i detenuti e le finestre con triplice inferriata. Fino al XVII sec. nel cortile venivano eseguite le condanne a morte. Il registro dei defunti della parrocchia di Santa Maria (oggi Cattedrale) riporta che per il solo anno 1638 ben 16 prigionieri furono giustiziati per mano del boia.
|
MONUMENTO 12 MUSEO DEL CAVALLO
|
Nel 1997 è stata inaugurata la raccolta museale “Uomini e cavalli nella memoria”. Il Museo del Cavallo è costituito da due sezioni: una storica con documenti, stemmi e lastre fotografiche degli stalloni e una collezione artistica di manifesti, dipinti e statue dedicate al cavallo, tra cui il centauro di Francesco Ciusa.
|
MONUMENTO 13 ASILO INFANTILE E ORFANOTROFIO FEMMINILE SATTA SEQUI
|
Nel 1878 si costituì la S.p.A. “La Speranza” per aprire ad Ozieri un Asilo Infantile. Alla vendita delle numerose azioni parteciparono molti nobili e persone appartenenti alle classi agiate della Città. L’Asilo aprì il 6 dicembre 1880 nell’edificio donato da Don Agostino Mannu Touffani, a cui gestione fu affidata alle suore “Figlie della Carità” fino al 1981. I fratelli Don Filippo e Don Pietro Satta nel 1908 riconobbero l’accoglienza delle orfane che avevano già intrapreso le suore, aprendo l’”Orfanotrofio Femminile” che nel 1913 fu eletto Ente Morale. Con il lascito di Don Pietro Satta si costruì la palazzina adiacente all’edificio dove fu trasferito l’Asilo. I fratelli Ignazio e Giuseppina Tola – Gaias nel 1945 fondarono l’”Orfanotrofio Maschile Tola Gaias”. L’educazione degli ospiti fu affidata alle suore fino al 2011. Il 23 ottobre 2008 l’assemblea dei soci dei tre Enti Morali ha deliberato la fusione dei tre enti ed istituito la Fondazione La Speranza, così denominata per ricordare la S.p.A che diede vita all’Asilo Infantile
|
MONUMENTO 14 FONTANA GRIXONI
|
La fonte originaria venne realizzata nel 1594 per volontà di Don Giovanni di Castelvì governatore degli stati di Oliva. Nel retro dell’attuale fontana sono conservati gli stemmi originali di Castelvì e dei Centelles di Oliva, feudatari del Monte Acuto, insieme alla lapide che ricorda la prima realizzazione. Nel 1881, a complete sue spese, il nobile Don Giuseppe Grixoni affidò il progetto a Giovanni Pietrasanta, per costruire l’attuale fontana in marmo bianco, divenuta il simbolo di Ozieri. La fontana si trova al termine della salita di Via Vittorio Emanuele, nota anche come “Sa Ena” a ricordo di un’antica vena d’acqua che vi scorreva nel passato. Per questa occasione è possibile visitare il sotterraneo dove si può ammirare come l’acqua venne incanalata per sgorgare dalle bocche della fontana.
|
MONUMENTO 15 PALAZZO COSTI
|
Dopo un lungo restauro aprirà al pubblico Palazzo Costi appartenuto alla nobile famiglia Costi - Garau. Sito in via Vittorio Emanuele III, l’edificio rappresenta un bell’esempio di abitazione signorile della città. Originariamente di proprietà della famiglia Satta, conserva nelle volte affrescate lo stemma araldico della famiglia. I pavimenti sono realizzati con lastre in ardesia, marmo e cotto. In occasione di Monumenti Aperti saranno visitabili tutti gli ambienti e si potrà accedere al giardino, ubicato nel retro della casa. |
MONUMENTO 16 MUSEO DIOCESANO DI ARTE SACRA
|
L’edificio che ospita il Museo Diocesano di Arte Sacra, situato nella piazza principale della città, appartenne alla famiglia Borgia duchi di Gandìa, che lo donò ai Gesuiti nel 1690 per istituire ad Ozieri le scuole popolari, divenne poi sede del Seminario e oggi sede museale. Il percorso del Museo si articola in otto sale (il Materiale Lapideo, la Storia, i Paramenti, la Statuaria, la Preghiera, gli Oggetti Preziosi, la Processione, la Quadreria), disposte secondo un ideale itinerario storico, liturgico e devozionale, nel quale la cultura, artistica e documentale, narra un percorso di fede lungo quasi un millennio. Il Museo Diocesano ospita due opere del pittore noto come il Maestro di Ozieri: il retablo di Nostra Signora di Loreto, costituito da sette tavole dipinte ad olio, proveniente dall’omonima chiesa quattrocentesca e il Discendimento dalla croce.
|
MONUMENTO 17 SALA DEI REDUCI E COMBATTENTI E MURALE DI LILIANA CANO
|
Nel 1953 l’edificio venne il Comune di Ozieri vendette le una lira all’Associazione Reduci e Combattenti sezione di Ozieri, costituitasi il 20 gennaio 1924, oggi è formata dagli ex combattenti del Secondo Conflitto Mondiale, dai loro familiari e dai soci simpatizzanti e si impegna nella testimonianza della memoria dei fratelli caduti in guerra. Nella facciata nel 1971 l’artista Liliana Cano dipinge il Murale dei Combattenti: un ampio racconto incentrato sulla storia sarda degli ultimi 25 anni e sui costumi a tradizioni locali. L’opera leggibile da sinistra verso destra, raffigura una scena della Grande Guerra, il ritorno a casa dei reduci. L’albero al centro della scena rappresenta il ritorno alla vita e alla fertilità della natura. In occasione della manifestazione sarà allestita la mostra “Ozieri Militare”: una raccolta di fotografie e documenti dalla Prima e Seconda Guerra. Sarà inoltre l’occasione per celebrare il centenario della Grande Guerra e ricordare i reduci ozieresi.
|
MONUMENTO 18 CHIESA SAN FRANCESCO
|
Fu inaugurata probabilmente nel 1570 quale Chiesa del Convento dei Frati Minori Osservanti. La costruzione è in stile gotico aragonese coloniale, detto Montery. Di notevole pregio l’altare settecentesco in legno dipinto di verde e laminato in oro zecchino, che funge da retroaltare maggiore e ospita nelle nicchie le statue dello stesso San Francesco e altri Santi. Nella nicchia centrale è presente la statua dorata di N. S. della Concezione. Nel 1929 la chiesa risultava ancora adibita a deposito chimico dei militari, gli interventi distruttivi attuati dai militari per adattare la struttura, demolirono molte opere artistiche tra cui molti altari laterali. All'interno della chiesa vennero realizzati dei magazzini, demolendo parzialmente i capitelli della navata, forse per consentire l'apposizione di pareti lignee a chiusura della cappelle laterali. Solo nel 1936 la chiesa fu restituita dai militari, e riaperta al culto.
|
MONUMENTO 19 CENTRO CULTURALE SAN FRANCESCO
|
La costruzione del Convento fu iniziata dai Frati Minori Osservanti nel 1528 e completata in due fasi dopo il 1650 e primi dell’800. Divenuto sede del Seminario per la formazione dei frati destinati alle missioni estere, l’edificio fu requisito dall’esercito per l’effetto della Legge Rattazzi, e fu utilizzato come Magazzino Chimico della Sardegna. Restaurato oggi ospita il Centro Culturale, con il Centro Giovani, la Biblioteca Comunale ed è sede dell’Istituzione San Michele.
|
MONUMENTO 20 CENTRO DI DOCUMENTAZIONE DELLA LETTERATURA SARDA
|
Il Centro di Documentazione di Letteratura Sarda, nato con l’intento di creare un archivio per le opere letterarie della Sardegna, si trova in un edificio settecentesco nel centro storico. Gestito dall'Associazione Culturale "Premio Ozieri di Letteratura Sarda", ha lo scopo di rendere fruibili i testi e i documenti che il Premio conserva nei suoi archivi. Il Premio Ozieri di Letteratura Sarda, fondato nel 1956, è il premio letterario più attivo a favore della letteratura sarda. Il proposito ed il risultato culturalmente più importante del Premio Ozieri è stato quello di riaffermare la funzione della lingua sarda nella società isolana e di determinarne la ripresa e la circolazione letteraria Il Premio ha raccolto, in mezzo secolo di attività di puro volontariato, un vasto patrimonio di testi letterari, di documentazione sugli autori, di carteggi, di documentazione fotografica, videografica e sonora che oggi costituisce un importante giacimento documentario.
|
MONUMENTO 21 STATUA FRANCESCO IGNAZIO MANNU
|
Monumento celebrativo del personaggio Francesco Ignazio Mannu, ozierese di nascita, di grande rilevanza storica: egli, insieme al suo amico Giovanni Maria Angioy, contribuì alla liberazione della Sardegna dalla tirannia sabauda. A lui si deve l'inno “Procurade e moderare”, che fin dai primi del 1800 è considerato l'emblema dell'autonomia sarda. Il monumento è inserito al centro della più importante piazza cittadina, Piazza Carlo Alberto, simbolo della urbanizzazione che ha portato Ozieri ad essere dichiarata città da Re Carlo Alberto. Confluiscono in essa alcuni dei quartieri del centro storico che ancora oggi sono noti coi loro vecchi toponimi.
|
MONUMENTO 22 GROTTA SAN MICHELE
|
La Grotta di San Michele (di origine carsica) si trova nel centro abitato di Ozieri, nelle vicinanze dell'Ospedale Civile. Scoperta casualmente nel 1914, è un luogo simbolo dell’archeologia sarda per il ritrovamento, al suo interno, di reperti appartenenti al Neolitico Recente, che da essi prese il nome di Cultura di San Michele o di Ozieri. I manufatti sono conservati nel Museo Archeologico “Alle Clarisse” e nei musei nazionali dell’isola. La Grotta aveva funzioni sepolcrali e la sacralità del sito perdurò fino all’età cristiana, quando venne eretta sul luogo una chiesa dedicata a San Michele, oggi scomparsa,. Attualmente percorribile per 56 m, la Grotta San Michele ha uno sviluppo complessivo di circa 160 m. Il sito ha subito importanti modifiche rispetto al suo aspetto originario; durante il periodo bellico fu riadattata a rifugio antiaereo e in parte demolita nella metà del XX sec..
|
MONUMENTO 23 CHIESA SANTI COSMA E DAMIANO (CAPPUCCINI)
|
Edificata nel 1593 ad opera dei Frati Cappuccini, giunti ad Ozieri nel 1951, ha le forme canoniche di tale ordine in Sardegna con navata unica e tre cappelle sul lato sinistro. Il nobile ozierese Don Francesco dell'Arca offrì il suo vigneto su una delle colline che da sud domina la città, e mise a disposizione dei frati cospicui aiuti economici che permisero di costruire la nuova chiesa e nel 1602 il convento. Conserva pregevoli arredi sei – settecenteschi, tra cui il dipinto del martirio di Cosma e Damiano, di scuola spagnola, un tabernacolo ligneo attribuito a Fra’ Gaudenzio di Sassari e quattro arche martiriali. Vi si celebra la festa della Madonna del Rimedio la terza settimana di settembre. Vi sono inoltre conservate le reliquie di San Valentino.
|
MONUMENTO 24 MUSEO ETNOGRAFICO LA TAVERNA DELL’AQUILA |
Il Museo privato La Taverna dell’Aquila ospita un'amplissima gamma di oggetti che illustrano uno spaccato sociale, economico e culturale della nostra città tra la metà del XIX e la metà del XX secolo. La fitta esposizione comprende l'angolo del medico, la bottega del calzolaio, del fabbro e del barbiere. Una sezione è dedicata alla vita contadina e una ai lavori domestici. Degna di nota la raccolta di minerali e fossili provenienti da tutto il mondo. Vecchi quaderni raccontano i pensieri e le giornate tipo dei nostri nonni e bisnonni. Una raccolta di libri scolastici, registri, pagelle e tre banchi scolastici, il più antico risalente alla fine dell’800, fanno immaginare i numerosi maestri e centinaia studenti che hanno affollato le nostre elementari de Su Cantaru alle prese con calamai e pennini. |